Resistance 2: la recensione

Dopo il primo Resistance, uscito in occasione del lancio dell’allora neonata console PlayStation 3, è tempo per Insomniac Games di tornare all’opera sul proprio FPS, portando il suo seguito sulla stessa piattaforma.

Con alle spalle una parentesi fatta di due ottime avventure di Ratchet & Clank, nelle quali il team di sviluppo ha dato un saggio delle sue potenzialità tecniche e di game design mostrando allo stesso tempo uno dei migliori dettagli grafici finora realizzati per la console Sony e un alto tasso di divertimento, Resistance 2 arriva a ridosso del Natale per tentare di dare i proprio contributo decisivo alla forza delle esclusive PlayStation 3, in attesa dell’arrivo dell’altro grande atteso Killzone 2.

Armi in mano, è ora di tornare ad affrontare la minaccia Chimera abbandonando l’Europa e spostandoci per l’occasione in America.

America vs Chimera

Resistance 2 ha inizio laddove il primo capitolo della serie terminava, con una minaccia Chimera presente più che mai ma su uno scenario completamente diverso rispetto a quanto visto in precedenza: dopo un’iniziale parentesi in Islanda si viene infatti trasportati lontano dal vecchio continente per andare nel cuore dell’America e delle sue città, nelle quali i ragazzi di Insomniac dimostrano di sapersi muovere a proprio agio, da nativi del nuovo continente quali sono.

Nei panni del sergente Nathan Hale, a sua volta contagiato dal virus Chimera insieme alla propria squadra, ci troviamo dunque a svolgere la campagna singola in America, territorio in cui la serie si evolve mettendoci al cospetto di nemici più grandi e cattivi, muovendo buona parte della propria storia tra le metropoli d’oltreoceano in un mix cinematografico che ricorda molto da vicino opere come La Guerra dei Mondi e ci porta indietro di qualche anno, quando i boss dei videogiochi per incutere timore dovevano necessariamente essere smisuratamente grandi rispetto al protagonista dell’avventura: il tutto sempre nell’ambientazione storicamente alterata di un 1953 non sconvolto dalla Seconda Guerra Mondiale ma da una lotta contro le forze aliene protagoniste della serie Resistance, dal canto loro più verosimili e sanguinolente come anticipato in questi giorni dallo spot andato in onda in TV.

Dal punto di vista narrativo, la voce di Hale rimpiazza quella fuori campo sentita nel primo capitolo, dando alla storia un taglio più incentrato sul punto di vista del suo protagonista, ma facendole perdere qualcosina in chiarezza.

Resistance 2

La Resistance di Ratchet

Il modello di armi visto nel primo Resistance era fortemente legato a quello di Ratchet & Clank, sia nel design particolarmente interessante, sia nella gestione dell’arsenale a propria disposizione, con il menu di scelta che ormai conosciamo molto bene. Le armi di Resistance 2 non si discostano molto da quelle viste nel suo predecessore, riproponendo sostanzialmente sia quelle umane che quelle Chimera viste nel primo capitolo, ambientato due anni prima le vicende narrate in questo nuovo titolo.

Le poche aggiunte vanno comunque a dare ulteriore spessore e divertimento a quelle a nostra disposizione: troviamo infatti una pistola speciale in grado di fare seri danni e di far detonare i colpi sparati in un secondo momento dalla lunga distanza e una granata a largo raggio con la quale spargere un inferno di napalm addosso ai propri nemici. Un cambio sostanziale arriva invece nella gestione dell’inventario: senza più il menu alla Ratchet & Clank, il numero massimo di armi portabili con sé diventa di 2, costringendo quindi il giocatore a fare delle scelte precise su cosa lasciare a terra e cosa portare appresso.

Resistance 2

Dagli all’alieno

Dal punto di vista del gioco in sé stesso, Resistance 2 si dimostra un’esperienza completa e appagante, anche grazie a un’intelligenza artificiale dei nemici Chimera di primissimo piano, a volte anche troppo visto che il loro concentrarsi sul nostro protagonista infischiandosene dei suoi compagni finisce per essere a tratti esagerato. Stranamente il gameplay va a perdere parte di quanto visto in Fall of Man, prime tra tutte le scene a bordo dei veicoli, completamente rimosse da Insomniac: sebbene la campagna singola riesca comunque a fare a meno di loro, averle anche in Resistance 2 non avrebbe di certo dispiaciuto.

Possiamo dire che la modalità offline ci regala una durata abbastanza nella norma (circa 10 ore per un giocatore medio) riuscendo a divertire in una chiave di gioco molto vicina a quanto visto in Serious Sam, regalando però un po’ meno divertimento e peccando a tratti di una certa linearità che potrebbe far storcere il naso a qualcuno.

Resistance 2

Il miglior multiplayer su PlayStation 3 e in assoluto?

Gli sforzi profusi da Insomniac nella modalità multigiocatore meritano senz’altro di far candidare Resistance 2 a potenziale miglior titolo online per PlayStation 3, donando a noi giocatori una scelta in grado di garantire la nostra permanenza a lungo termine nelle partite via rete.

La prima modalità è quella cooperativa, dove insieme ad altre 4 persone è possibile affrontare una storia parallela a quella raccontata nella campagna singola, impersonando i membri di un’altra squadra impegnati a loro volta a combattere la minaccia Chimera e a raggiungere i propri obiettivi: abbandonata l’idea del co-op per la trama principale questa si presenta come la miglior soluzione possibile, slegandosi da ritmi e vincoli imposti dalla modalità singola e dando quindi al giocatore oltre a un modo per approfondire la propria conoscenza sul mondo di Resistance, anche uno per divertirsi con una delle caratteristiche più richieste di questi tempi nei videogiochi.

Resistance 2

Appositamente studiate per la modalità cooperativa troviamo 3 classi, vale a dire soldato, medico e un’altra dotata di armi pesanti e in grado di rifornire gli altri giocatori di munizioni: come ormai da copione anche in Resistance 2 avremo la possibilità di acquisire esperienza e di conseguenza incrementare le abilità del proprio alter-ego online. Ciliegina sulla torta la generazione completamente casuale delle missioni, che garantisce la possibilità di non trovarsi mai in una situazione già vissuta dando un potenziale di rigiocabilità tendente all’infinito.

Dritto dopo quella cooperativa non è possibile non lasciarsi rapire dalla modalità online, contraddistinta dalla possibilità di avere ben 60 giocatori nella stessa partita: insieme ai classici deathmatch e capture the flag ad attirare l’attenzione e risultare imperdibile è la schermaglia, nella quale i soldati presenti nel match vengono divisi in squadre da 5 giocatori, ognuna coi propri obiettivi per raggiungere i quali capita di andare a incrociarsi con gli altri raggruppamenti presenti sulla mappa, generando anche in questo caso una quantità d’incroci e situazioni praticamente infinita.

Resistance 2

Tecnicamente parlando

Dal punto di vista tecnico dopo il primo Resistance e i due Ratchet & Clank era lecito attendersi qualcosa di grosso da Insomniac, che non smentisce le attese pur senza però far gridare al miracolo. Il taglio cinematografico citato in apertura di recensione va com’è giusto che sia a influenzare nettamente le scelte stilistiche degli sviluppatori, che mettono il giocatore nel bel mezzo di un conflitto mastodontico anche nella cura dei dettagli e degli effetti, così come non si possono non apprezzare le animazioni che muovono quanto presente sullo schermo. Il “meno” è costituito da alcune texture sotto la media, punta dell’iceberg costituito dalla mancanza in alcune fasi della cura che invece contraddistingue gran parte della resa a video di Resistance 2.

Il sonoro va ad attestarsi pienamente nella media, risultando gradevole sia nelle musiche che nel parlato (anche in italiano) e negli effetti sonori ma non lasciando nulla di particolarmente esaltante che si possa narrare ai posteri.

Resistance 2

Commento finale

Resistance 2 è un gran bel titolo, niente da dire, da comprare assolutamente soprattutto se si è alla ricerca di quella che attualmente possiamo definire una delle migliori esperienze di gioco online se non la migliore, sbilanciandoci non più di tanto: la ricchezza del multiplayer della nuova fatica di Insomniac Games è infatti tale da meritare paragoni (e forse anche la vittoria) con tutti i titoli presenti sul mercato dotati di una certa qualità nelle partite via rete, nelle quali Resistance 2 si dimostra in grado di soddisfare tutti i gusti e tutte le esigenze con un apparato tecnico in grado di supportare perfettamente fino a 60 giocatori senza cali di sorta. Un qualcosa da cui molto probabilmente molti degli studios presenti nel mondo potrebbero imparare.

L’unica nota stonata di questo gioco è, dispiace dirlo, la modalità singola: non che non sia degna di essere giocata e portata a termine capiamoci, ma pur introducendo alcune novità risulta un po’ sottotono rispetto a quella più frizzante vissuta nel primo capitolo della serie, impedendo all’impavido Nathan Hale di entrare pienamente nel cuore dei giocatori, dal canto suo ampiamente consolato come abbiamo detto fino allo sfinimento da un comparto online d’eccellenza dotato anche di un apposito sito web. Da comprare sicuramente per passare le feste di Natale a debellare la minaccia Chimera, a patto di non aspettarsi una campagna singola da Oscar.

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