Fight Night Round 4: la recensione

Fight Night Round 4: la recensione

A distanza di tre anni dall’ultima apparizione, la nobile e meravigliosa arte della boxe torna a rivivere attraverso la serie di Fight Night, arrivata al quarto appuntamento con le console dell’attuale generazione videoludica dopo il sorprendente terzo capitolo commercializzato nel 2006 da Electronic Arts.

Un nuovo motore grafico, una gestione della fisica completamente rivista e un roster di artisti del ring qualitativamente e quantitativamente inarrivabile sapranno traghettare Fight Night Round 4 nell’Olimpo dei simulatori pugilistici più importanti della storia videoludica?

Proviamo allora a salire sul ring allestito dagli studi canadesi di EA Sports per capire fin dove si è riusciti a spingere la saga pugilistica della multinazionale statunitense.

UNA SFIDA IN FAMIGLIA

Nonostante il marchio di Fight Night sia sinonimo di qualità e di successo sin dalla sua prima apparizione avvenuta ben cinque anni or sono, questo quarto capitolo non nasce in un periodo storico propizio per la boxe: se dal punto di vista sportivo la mancanza sulla piazza di un campione acclarato come Mike Tyson ha allontanato progressivamente il grande pubblico, dal punto di vista videoludico stiamo assistendo alla veloce affermazione di tipologie di giochi di lotta caratterizzati dalla libertà di combattimento, come il recente UFC 2009 Undisputed, la cui giocabilità estremamente complessa riesce a sopperire alla mancanza di fenomeni del ring (o dell’octagon, in questo caso specifico).

Avendo bene a mente questo particolare non marginale, soprattutto in un mercato agguerrito e spietato come quello videoludico, i ragazzi di EA Canada hanno cercato di rendere immensamente più profonda (e quindi appagante) l’esperienza di gioco attraverso la rivisitazione totale delle meccaniche alla base di ogni incontro: nonostante questo, comunque, Fight Night Round 4 non riesce a rappresentare quella rottura col passato tanto auspicata dai cultori della serie, ed anche in presenza di innumerevoli novità che poi andremo a sviscerare con calma nel prossimo capitolo, alla base del progetto messo in piedi da Electronic Arts continuiamo a trovare il capitolo uscito nel 2006.

La quarta incarnazione di Fight Night, sviluppata in due intensi anni e sotto gli occhi critici del pubblico (come dimenticare le decine e decine di video datici in pasto da EA Canada prima della commercializzazione?), pur mantenendo nell’anima i concetti videoludici espressi nel terzo capitolo riesce a tappare con efficacia le criticità più evidenti, come i movimenti legnosi dei pugili sul ring o il loro stesso comportamento durante un qualsiasi incontro, che sembrava condizionato da una sorta di “cappio invisibile” che ne limitava fastidiosamente le movenze.


LA POTENZA È NULLA SENZA CONTROLLO… E UN BUON ALLUNGO

Electronic Arts è una delle aziende videoludiche più importanti e meglio attrezzate del mondo per dare alla luce capolavori a ripetizione, ma sviluppare il seguito del miglior videogioco di boxe mai creato non è impresa da poco: se non si ha nessun concorrente diretto con cui ingaggiare un duello qualitativo a distanza, quindi, tanto vale inventarsene uno direttamente in casa, incaricando EA Canada della creazione di Fight Night Round 4 senza scomodare nuovamente i ragazzi di EA Chicago, autori del terzo episodio della serie.

Dal punto di vista della giocabilità spicciola, l’esperienza canadese è servita alla serie di Fight Night per rivedere quegli aspetti lasciati in sospeso nel 2006: coadiuvato dalla casa madre, il nuovo team di lavoro ha elevato le meccaniche di gioco del terzo capitolo ad un livello vicino alla perfezione stilistica.

Inserito per la prima volta il disco di gioco nella console (o dopo averlo installato su hard disk), scopriamo felicemente sulla nostra stessa pelle quanta cura sia stata riposta per ogni singolo dettaglio prima grafico (come nei menù di gioco) e poi tecnico: ad esclusione di Rocky Marciano e di poche altre leggende del passato, tutte le categorie ufficiali del pugilato professionistico hanno in Fight Night Round 4 i loro campioni, a cominciare da Muhammad Ali e Mike Tyson che campeggiano in copertina.

La cura maniacale nella caratterizzazione (fisica e stilistica) di tutti e 48 gli atleti ufficiali che nobilitano il titolo EA Sports è la prova principale che possono darci i ragazzi di EA Canada nel dimostrarci quanto è stato fatto nel rendere più realistico il comportamento sul ring del proprio campione preferito e, soprattutto, del pugile creato da noi stessi.

Attraverso l’editor di Fight Night Round 4 possiamo ammirare un numero impressionante di opzioni nella personalizzazione dello stile del proprio atleta: spaziando dal peso all’altezza, dalla muscolatura alla tecnica di uppercut prediletta, riusciamo a comprendere quanto amore per questa nobile arte sia stato profuso nella creazione del quarto episodio della serie pugilistica prediletta dai videogiocatori di tutto il mondo.

L’infinita pletora di opzioni garantite dall’editor trovano finalmente sfogo all’interno del ring: se in passato i combattimenti potevano essere risolti con una serie breve ma letale di colpi su una stessa parte anatomica dell’avversario di turno, in questo quarto capitolo di Fight Night saremo costretti a ribattere colpo su colpo alle raffiche di cazzotti nemici e per una serie interminabile di round, attraverso i quali potremo decidere di stare a pochi centimetri dal nostro avversario piuttosto che disorientarlo con una tattica improntata maggiormente sulla fase difensiva. Qualsiasi tattica di combattimento scegliate, comunque, il vostro alter ego scenderà dal ring (sulle proprie gambe o meno) solo dopo uno snervante incontro dall’esito assolutamente imprevedibile.


MULTIPLAYER

Il lato multigiocatore di Fight Night Round 4 trae la sua forza direttamente dall’immensa vastità di scelte garantite della componente tecnica del titolo EA Canada e dall’imprevedibile esito di ogni incontro: l’incredibile incertezza e la durata medio-alta di ogni incontro fanno sì che, a differenza di una partita in locale con un proprio amico, ogni incontro online corre il rischio di essere profondamente viziato dalla presenza di un seppur minimo livello di lag, che inevitabilmente sposta gli equilibri in favore di chi è saltuariamente baciato dalla fortuna (e dal netcode).


GRAFICA E SONORO

Dal punto di vista tecnico, Fight Night Round 4 rappresenta, per i giochi di combattimento e per quelli sportivi degli ultimi due-tre anni, quello che il terzo capitolo ha rappresentato per i titoli della prima parte dell’attuale generazione videoludica, ossia la perfezione grafico-stilistica. I modelli poligonali degli atleti e in generale di tutto ciò che si trova dentro e fuori dal ring sono un inno alle potenzialità hardware di Xbox 360 e PlayStation 3, entrambre baciate dall’esperienza maturata da Electronic Arts nello spremere oltre ogni limite immaginabile un motore grafico e fisico capace di reggere magnificamente all’onda d’urto scaturita da ogni colpo di Muhammad Ali sul George Foreman di turno.

L’ossessiva cura per ogni minimo dettaglio grafico la ritroviamo nel comparto sonoro, impreziosito da una serie a dir poco spaventosa di campionamenti audio che rendono unico ogni singolo incontro. Azzeccata è anche la scelta delle tracce musicali che fanno da contorno ai raffinati menù di gioco, anche se le lunghe sessioni in compagnia dell’editor potrebbero portare all’insofferenza verso determinati brani.


COMMENTO FINALE

Davvero incredibile è il lavoro svolto dai ragazzi di EA Canada nel reinventare la serie di Fight Night attualizzandola con una moltitudine terrificante di modifiche all’impianto di gioco del terzo capitolo: ciò che però manca a Fight Night Round 4 è quella “spinta poetico-rivoluzionaria” che ha caratterizzato il precedente episodio della saga pugilistica targata Electronic Arts e che ha contribuito a renderlo immortale agli occhi dei cultori del ring.

Nonostante il team canadese abbia centrato appieno l’obiettivo prefissato, chi ha avuto la fortuna di provare il precedente capitolo non riuscirà mai a scrollarsi di dosso quel fastidioso senso di deja-vu che prende a tutti coloro che acquistano il seguito diretto di un capolavoro inarrivabile, soprattutto se quest’ultimo viene preso fortemente ad esempio dai realizzatori dell’episodio successivo.

Senza gettarci in analisi eccessivamente pessimistiche, però, preferiamo osservare Fight Night Round 4 con gli occhi di chi sa che, pur non essendo nient’altro che il figlio di un Padre superiore, la nuova creatura di Electronic Arts porta in dote una mole talmente incredibile di cose positive che, alla luce di tutto ciò che vi abbiamo descritto con questa recensione, non possiamo fare altro che consigliarne l’acquisto a tutti i possessori di Xbox 360 e PlayStation 3.


Cosa ci piace

Cosa non ci piace

  • Graficamente mostruoso
  • Varietà impressionante di mosse
  • Editor senza eguali
  • Incontri caotici e poco meritocratici
  • Troppo ancorato al passato
  • HUD a schermo inutile

Fight Night Round 4: galleria immagini


















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