Nel concedersi ai microfoni di PC Gamer, il produttore esecutivo di The Elder Scrolls V: Skyrim Todd Howard non si è limitato a ripetere gli stessi concetti ribaditi in questi mesi ma, piuttosto, si è lasciato andare ad una serie di interessanti riflessioni sugli aspetti che nella struttura di gioco del suo prossimo, attesissimo progetto si sono evoluti grazie al lavoro compiuto a suo tempo con Fallout 3.
Stando ad Howard, sono principalmente tre gli ambiti in cui Skyrim può dirsi “vicino” a Fallout 3. Il primo riguarda la progressione dei livelli e la difficoltà incontrata dall’utente nel combattere di volta in volta contro nemici di rango superiore: col passare delle ore di gioco, infatti, il nostro alter-ego riuscirà a decimare i gruppi di nemici “minori” ma al tempo stesso incontrerà con una frequenza sempre maggiore degli avversari umani, dei mostri e degli animali completamente inediti e particolarmente ostici, il tutto per evitare la classica noia che nel mondo di gioco di Oblivion avvertiva suo malgrado chi riusciva a raggiungere un livello di abilità tale da farlo sentire una sorta di semi-dio in grado di superare qualsiasi sfida con facilità.
Gli altri due aspetti affrontati da Todd Howard sono quelli relativi alla diversificazione delle aree geografiche (ogni dungeon sarà diverso dagli altri) e al sistema di dialoghi, che sarà più puntuale e ci consentirà di andare diritti al punto della questione senza inutili giri di parole (naturalmente chi vorrà approfondire la conoscenza dei PNG e del mondo di gioco potrà sempre farlo e avrà a disposizione ore e ore di storie da ascoltare).
Tutto questo e molto altro attende gli appassionati di giochi di ruolo per l’11 novembre, ossia per la data in cui The Elder Scrolls V: Skyrim vedrà finalmente la luce dei negozi nelle versioni PC, PS3 e X360.
The Elder Scrolls V: Skyrim – galleria immagini
