Street Fighter x Tekken: la recensione

Siete curiosi di sapere come sia Street Fighter X Tekken? Toglietevi ogni dubbio con la nostra recensione!
Siete curiosi di sapere come sia Street Fighter X Tekken? Toglietevi ogni dubbio con la nostra recensione!

Dopo mesi di marketing selvaggio, Capcom ha finalmente fatto uscire Street Fighter X Tekken, primo picchiaduro di nuova concezione pensato per offrire agli appassionati un’esperienza profondamente diversa da quella dei giochi di combattimento tradizionali.

L’incontro di due saghe profondamente diverse tra loro è stato il momento ideale per cercare di dare un taglio netto con quanto offerto agli appassionati del genere fino a questo momento, per offrire qualcosa di mai visto fino ad oggi.

Street Fighter X Tekken è un picchiaduro nato con una filosofia molto diversa da quella classica, visto che si tratta del primo gioco di combattimento pensato avendo in testa un approccio casalingo e non quello classico delle sale giochi mangia-gettoni. Questa visione inedita avrà contribuito a dar vita a qualcosa di memorabile? Continuate a leggere per scoprirlo.

Troppa carne al fuoco

Come detto in apertura di articolo, Street Fighter X Tekken è un picchiaduro diverso dal solito. Abbandonata la necessità di offrire un sistema di combattimento profondo ma comunque assimilabile in poche partite, pensato per non scoraggiare l’utente a investire preziosi gettoni nel cabinato di turno, Capcom ha percorso una strada nuova, cercando di inserire all’interno di un disco quante più meccaniche possibili, senza però curarsi della loro effettiva utilità.

Questo approccio particolare rende Street Fighter X Tekken un progetto ambizioso e difficile da mettere in scena, non tanto per le differenze che separano le due saghe scelte per dar vita al crossover, ma soprattutto per la necessità di amalgamare a dovere una quantità eccessiva, quasi barocca, di elementi legati al gameplay.

Nel tentativo di allungare la curva di apprendimento (e quindi di interesse) dei giocatori, non più costretti a spendere soldi per ogni singola partita, Yoshinori Ono e i membri del suo team di sviluppo hanno dato libero sfogo a tutte le proprie fantasie, creando una Babele di elementi inseriti a forza all’interno del medesimo sistema di combattimento.

Le immagini della recensione di Street Fighter X Tekken

Le tecniche di base

Quali sono gli elementi che spiccano all’interno del gameplay di Street Fighter X Tekken? Il cuore del sistema di combattimento può essere individuato nelle Cross Rush, combo estremamente semplici da eseguire e capaci di provocare danni piuttosto ridotti, ma che al termine della loro realizzazione permettono di scagliare in aria l’avversario facendo entrare il proprio compagno di squadra, con cui continuare ad attaccare.

Questo, unito all’utilizzo di un sistema di juggle più deciso rispetto a quello di Super Street Fighter IV (grazie al quale si può palleggiare in modo prolungato con il rivale dopo averlo sollevato da terra, proprio come accade nei vari episodi di Tekken), spinge a studiare (o inventare) combo sempre più lunghe e articolate legate a questa dinamica specifica.

A questo si affiancano le Super Charge, tecniche speciali che, una volta eseguite, possono essere caricate fino a diventare la loro versione EX o una Super, senza però consumare la preziosa barra nella parte bassa dello schermo. La cosa interessante di queste tecniche è che, attraverso l’inserimento di un comando semplice come lo scatto in avanti o all’indietro, possono essere cancellate trasformandosi in finte particolarmente efficaci per confondere l’avversario inducendolo a scoprirsi.

Per giocatori più esperti

Al di là delle tecniche base che vi abbiamo appena descritto, Street Fighter X Tekken ha molte altre frecce al proprio arco, anche se in fin dei conti non tutte si rivelano altrettanto utili e interessanti. Le meccaniche di combattimento più avanzate, che per essere sfruttate in modo adeguato richiedono una buona dose di pratica, sono il Pandora Mode, lo Scramble Mode e le tanto discusse Gemme.

Attivando lo Scramble Mode è possibile mantenere su schermo per un breve periodo entrambi i membri del proprio team, in modo da eseguire combo devastanti circondando letteralmente il proprio rivale e tempestandolo di colpi. Il problema è che per fare in modo che la tecnica si riveli efficace è necessario aprire la guardia dell’avversario, visto che basta che un colpo venga parato per rendere inefficaci tutti quelli successivi, a prescindere dall’altezza e dalla direzione da cui vengono portati (a patto che lo sfidante di turno non commetta la leggerezza di smettere di parare, ovviamente).

Il Pandora Mode, invece, permette di sacrificare un membro della squadra (la cui energia residua deve essere inferiore al 25% del totale), per dotare il superstite di un importante bonus di forza e velocità, garantendo allo stesso tempo una barra per le Super Arts praticamente inesauribile. Sebbene sulla carta questa tecnica possa sembrare particolarmente potente, una volta sul ring ci si rende conto di quanto sia difficile usarla con efficacia. Il massiccio bonus del Pandora, infatti, dura appena 10 secondi, al termine dei quali il lottatore crolla a terra esausto perdendo il round. A causa di questa limitazione, quindi, l’unico modo per sfruttare a dovere il Pandora è quello di inserirlo all’interno di combo di livello avanzato, con un rischio elevato di sbagliare e di perdere il round.


La diatriba delle Gemme

L’elemento che più di tutti caratterizza (nel bene e nel male) Street Fighter X Tekken, comunque, è quello delle Gemme, che rischiano di rivelarsi un vero e proprio crack capace di devastare il bilanciamento del gioco. Fondamentalmente è possibile dotare ogni personaggio di tre Gemme selezionabili da una lista piuttosto corposa.

Le Gemme si dividono in due categorie: Assist e Boost. Ogni Gemma richiede il raggiungimento di determinati obiettivi per essere attivata (l’esecuzione di una combo di un determinato numero di colpi, la parata di un numero specifico di attacchi dell’avversario e via dicendo) e, una volta soddisfatti i requisiti, garantisce al personaggio bonus di vario tipo, che vanno dall’aumento della resistenza al recupero dell’energia.

Nel caso delle Gemme associate ad abilità passive, invece, si possono trovare perfino gioielli che permettono di annullare automaticamente le prese (in cambio di una parte della barra delle Super), o di eseguire mosse speciali tramite la semplice pressione di un tasto. Questo è l’elemento che, più di tutti, spaventa i membri delle community di giochi di combattimento, visto che il rischio che nei prossimi mesi vengano scoperte combinazioni sbilanciate di Gemme e personaggi è particolarmente elevata. Considerando, poi, che Capcom rilascerà nuove Gemme attraverso DLC a pagamento, si verrà a creare un divario anche tra i giocatori con maggiore disponibilità economica e quelli con risorse meno importanti, andando a intaccare l’essenza stessa del confronto di abilità alla base dei giochi di combattimento.

Il disastro dell’online

Il successo di Street Fighter IV (e delle sue versioni successive) è stato decretato anche da una modalità online tutto sommato godibile. Nonostante anche quel gioco soffrisse di evidenti fenomeni di lag, infatti, gli scontri si sviluppavano spesso senza troppi problemi, al punto da spingere un gran numero di persone a gettarsi nella mischia su internet.

Sfortunatamente, allo stato attuale l’online di Street Fighter X Tekken è decisamente peggiore di quello del compagno di scuderia. Tutte le partite affrontate prima di scrivere questa recensione, infatti, sono state minate da fenomeni di lag piuttosto evidenti, anche quando il rivale di turno era italiano e dotato di una connessione di buon livello.

A questo, poi, si va ad aggiungere un fastidioso bug che altera il comparto sonoro durante le partite online, facendo perdere sincronia con quanto accade si schermo e, soprattutto, cancellando spesso le voci dei personaggi. Ci auguriamo che Capcom intervenga al più presto per rimediare a questo spiacevole problema.


I 12 lottatori fantasma

Prima di lasciarvi al commento finale, vogliamo ricordarvi che grazie a una fuga di notizie che ha fatto il giro del mondo via internet, è stato reso noto che all’interno del disco delle versioni PS3 e Xbox 360 di Street Fighter X Tekken sono già presenti ben 12 lottatori completi, 6 dalla parte di Street Fighter e altrettanti da quella di Tekken.

Visto che si parla di nomi particolarmente importanti, alcuni dei quali richiesti a gran voce dai fan, è impossibile restare indifferenti di fronte alla scelta di Capcom di bloccare i lottatori in questione per renderli disponibili in futuro attraverso gli ormai immancabili DLC a pagamento. Seth Killian ha dichiarato che lo sviluppatore si assicurerà che “i fan siano contenti”.

Sebbene questo non vada a intaccare la valutazione finale del nuovo picchiaduro Capcom, è comunque importante che voi lettori veniate messi a conoscenza di tale situazione, in modo da avere tutti gli strumenti necessari per prendere le vostre decisioni in merito.

Commento finale

Street Fighter X Tekken è, esattamente come anticipato da Capcom, un festival, un vero e proprio evento con cui le due storiche saghe di combattimento vengono celebrate dai rispettivi produttori. La quantità eccessiva di dinamiche di gameplay, spesso assolutamente inutili, rende il gioco barocco ma al tempo stesso molto divertente. I diversi livelli di profondità che questo picchiaduro è in grado di offrire rendono Street Fighter X Tekken un titolo in grado di affascinare e convincere sia gli utenti alle prime armi che i veterani dei giochi di combattimento.

Cosa ci piace

Cosa non ci piace

  • Gameplay divertente
  • Tanti personaggi da studiare
  • Complesso e profondo
  • Alcune meccaniche poco utilizzabili
  • Online disastroso
  • Le gemme intaccano il bilanciamento

Le immagini della recensione di Street Fighter X Tekken

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