God of War III: la recensione

God of War III è stato sicuramente uno dei giochi più attesi dai possessori di una PlayStation 3. Fin dal giorno del suo annuncio, per i fan delle prime due avventure di Kratos, le aspettative nei confronti dell’epilogo della vendetta spartana verso gli dei dell’Olimpo sono cresciute a dismisura, tanto che anche il più piccolo passo falso da parte del team di sviluppo avrebbe potuto scatenare critiche feroci. Fortunatamente, però, i programmatori non si sono fatti influenzare dalle enormi pressioni a cui sono stati sottoposti, e hanno realizzato il capolavoro che tutti si aspettavano.

La conclusione di una trilogia epica come quella di God of War meritava di superare tutto ciò che qualsiasi gioco d’azione ci avesse mostrato fino a questo momento. Fortunatamente anche questa volta Kratos riesce a elevarsi sui diretti rivali, dimostrandosi più in forma che mai e sempre pronto a seminare panico e brutalità fra gli dei della mitologia greca. Dante’s Inferno è stato un palese omaggio alla violenta epopea dello spartano più rozzo del mondo dei videogiochi. Se avete apprezzato la rivisitazione dell’Inferno di Dante, sappiate che il titolo Electronic Arts può essere tranquillamente considerato un antipasto leggero a quanto questo Blu Ray Sony sarà in grado di offrirvi.

In cuor vostro saprete già di trovarvi di fronte a un vero e proprio capolavoro, ma abbiamo comunque scritto questa recensione per descrivervi la maestosità di God of War III, mettendo in evidenza i pochi difetti di questa strabiliante esclusiva e gli innumerevoli pregi che la rendono il fiore all’occhiello del parco titoli PlayStation 3. Continuate a leggere per scoprire quanto spettacolare possa essere la vendetta di uno spartano accecato dall’ira.

Dove eravamo rimasti

Dopo la bella introduzione filmata, che riassume in modo spettacolare le vicende principali dei primi due episodi di God of War, la nuova avventura di Kratos riprende esattamente da dove si era interrotta alla fine di God of War 2, con lo spartano impegnato a scalare il monte Olimpo assieme a mastodontici titani, guidando una vera e propria rivolta contro gli dei.

I primi trenta secondi di gioco potrebbero trarre in inganno, visto che nella primissima carrellata la grafica appare piatta e poco definita, ma basta attendere un minuto per trovarsi di fronte a una sequenza eccezionale, gestita con grande naturalezza dal roccioso motore grafico realizzato dal team di sviluppo. Kratos, sulla schiena di Gaia, affronta orde di sentinelle dell’Olimpo mulinando le lame del Caos, mentre sullo sfondo si consuma il sanguinario scontro fra Helios, Poseidone, Hermes e Hades da una parte, e i massicci giganti elementali dall’altra.

Come da tradizione della serie, l’azione parte subito a mille, riuscendo perfino nella difficile impresa di superare lo scontro con il Colosso di Rodi di God of War II. La prima mezz’ora di questa meraviglia Sony lascia un segno indelebile nel giocatore che impugna il joypad, e difficilmente verrà eguagliata da altri titoli del genere negli anni a venire. Tutto, a partire dal terreno degli scontri fino ad arrivare alla colonna sonora e alle dinamiche dei combattimenti, è stato realizzato con una cura maniacale, facendo letteralmente sudare adrenalina e esplodere le pupille.

Le immagini di God of War III

Cambiare? Non ce n’è bisogno.

Dopo qualche ora di gioco, superato l’impatto devastante dei primi minuti, ci si rende conto di quante poche differenze ci siano tra God of War II e God of War III. Consapevoli di avere tra le mani un prodotto quasi perfetto, i programmatori del team di sviluppo hanno pensato bene di inserire pochissime modifiche in questo nuovo episodio della serie, cercando principalmente di perfezionare e migliorare alcuni piccoli elementi.

Questo non vuol dire, però, che God of War III sia totalmente identico al suo predecessore, ma semplicemente che la meraviglia che avevamo già potuto apprezzare in passato torna ancora una volta in tutto il suo splendore, forte anche di alcune nuove idee fondamentali per rendere l’esperienza ancor più gratificante. Per la prima volta, infatti, Kratos è in grado di contare su una tecnica che gli permette di cambiare arma eseguendo istantaneamente un attacco, dettaglio che offre finalmente al massiccio spartano la possibilità di creare sequenze di attacchi di una potenza devastante.

L’altra novità è rappresentata dalla gestione degli incantesimi, che questa volta sono direttamente legati alle armi equipaggiate. Ad ogni strumento di distruzione impugnato da Kratos, infatti, è associata una magia, che può essere usata con la semplice pressione di un tasto, a patto di avere abbastanza energia blu a disposizione.

Queste sono le principali differenzi che troverete in God of war III, affiancate unicamente dalla nuova disposizione dei tasti lampeggianti da premere durante i QuickTime Event. Questa volta, infatti, le icone dei tasti non compaiono nel bel mezzo dello schermo, ma su uno dei quattro lati del televisore, a seconda della posizione del tasto sul joypad; quando viene chiesto di premere il pulsante Triangolo, per esempio, l’icona appare sul lato superiore della schermata, mentre nel caso del tasto X tutto si sposta sulla parte inferiore.

Si tratta di una novità a cui bisogna abituarsi, soprattutto se si gioca su uno schermo particolarmente grande. Piuttosto che mettere a fuoco direttamente i comandi dei QuickTime Event, infatti, conviene affidarsi alla visione periferica, registrando con la coda dell’occhio le segnalazioni del gioco.


Il colosso della PlayStation 3

Tecnicamente parlando God of War III non teme rivali. Pur non essendo perfetto, il titolo Sony muove una quantità imbarazzante di poligoni, rappresentando su schermo una vera orgia di strutture ed effetti. Se è vero che alcune animazioni si rivelano ancora troppo legnose (quelle dell’arrampicata e della camminata lenta, in particolare), lo spettacolo visivo offerto dall’avventura di Kratos ha dell’incredibile.

I programmatori hanno saputo unire alla forza bruta della PlayStation 3 (sfruttata in modo pregevole) una serie di scelte artistiche di primissimo livello, tanto che capita in più di un’occasione di fermarsi ad ammirare a bocca aperta ciò che accade su schermo. In alcune circostanze, soprattutto giocando ai livelli di difficoltà più semplici (provate a farlo al livello più alto e vi troverete istantaneamente di fronte alla schermata di Game Over), capita di premere i tasti casualmente per tenere a bada i nemici, mentre si dedica tutta la propria attenzione ai meravigliosi fondali.

La qualità della realizzazione tecnica/artistica raggiunge il suo picco con una surreale sequenza che si affronta verso la fine del gioco, segno evidente di quanto i programmatori abbiano voluto spingere per rendere God of War III qualcosa di indimenticabile.

Una regia da urlo

Grafica a parte, a dare una marcia in più a God of War III è anche la regia delle varie sequenze, capace di coinvolgere ed esaltare il giocatore come pochi altri titoli in circolazione. Osservare dagli occhi di Kratos una scena particolarmente importante, oppure vivere in prima persona l’orrore e la paura di una delle vittime dell’iracondo spartano lascia davvero senza fiato, contribuendo a tenere il giocatore costantemente incollato al televisore.

Grazie a tutto questo, giocare a God of War III è un vero piacere, al punto da passare senza nemmeno rendersene conto, ore e ore davanti alla console. Proprio quando sembra che il gioco abbia esaurito le proprie carte assestandosi su livelli comunque eccellenti, infatti, arriva il momento dell’ennesima perla geniale, capace di strappare a chiunque eslamazioni di sorpresa e di esaltazione.


Il bilanciamento perfetto fra azione e ragionamento

L’elemento che più di tutti indica la completa maturità della formula di God of War, comunque, è il perfetto bilanciamento fra l’azione frenetica dei combattimenti e quella pià lenta e riflessiva legata ai numerosi enigmi che si parano di fronte all’avanzata di Kratos. I puzzle presentati dai programmatori non si rivelano mai eccessivamente complessi, e non spezzano mai eccessivamente i ritmi di gioco.

L’alternarsi di fasi più adrenaliniche a momenti lenti e compassati ha finalmente raggiunto l’equilibrio perfetto, tanto che non capita mai di arrivare a desiderare il combattimento o l’enigma seguenti. Tutto scorre seguendo la perfetta strada della vendetta, facendo scoprire al giocatore i lati più intimi della personalità di Kratos, fino allo splendido epilogo della serie.

Sony ha già dichiarato che God of War III non sarà l’ultimo capitolo di questa splendida saga, e nel finale, infatti, si è lasciata aperta una porta che le permetterà di raccontare nuove avventure del massiccio spartano.

Commento finale

God of War III è un capolavoro, il titolo per cui ogni appassionato di giochi d’azione dovrebbe acquistare una PlayStation 3. Ci troviamo di fronte all’epilogo perfetto di una delle saghe più affascinanti degli ultimi anni, da sempre caratterizzata da una potenza incontenibile e da una giocabilità eccezionale. Compratelo, giocatelo, vivetelo. Non ve ne pentirete.

Cosa ci piace

Cosa non ci piace

  • Sistema di combattimento perfetto
  • Tecnicamente e artisticamente colossale
  • Gli scontri con i boss sono memorabili
  • Alcune animazioni da rivedere
  • Doppiaggio italiano non sempre convincente
  • Qualche rarissimo rallentamento

Le immagini di God of War III

Le immagini di God of War III
Le immagini di God of War III
Le immagini di God of War III
Le immagini di God of War III
Le immagini di God of War III
Le immagini di God of War III
Le immagini di God of War III
Le immagini di God of War III

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